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Conflitto-Resilienza-Mentalità Imprenditoriale

 

Competenza nel conflitto (CDP)

Il conflitto è inevitabile ed è causa del 65% dei casi di ridotta performance nelle aziende. Inoltre, il conflitto assorbe almeno il 35% del tempo di manager e imprenditori, con conseguenti costi personali e conseguenze per la competitività dell'organizzazione di grande rilevanza. 

La cattiva gestione del conflitto porta a sgradevoli escalation, con conseguente peggioramento delle relazioni e del clima e una chiara diminuzione del problem solving in ambito lavorativo.

Secondo il modello CDM (Conflict Dynamics Model), elaborato dagli studi del Center for Conflict Dynamics di Eckerd College (Florida, U.S.A.), l’esito del conflitto dipende ampiamente dalle reazioni e dai comportamenti che vengono messi in atto dai singoli nella dinamica interpersonale. Conoscere i comportamenti che entrano in gioco è quindi indispensabile per indirizzare in modo efficace il conflitto.
 
Il CDP (Conflict Dynamics Profile) è lo strumento che, basato su questo modello, permette di ricavare un profilo personale (15 comportamenti strategici, di cui 7 costruttivi e 8 distruttivi) e un quadro degli “hot buttons” (le 9 situazioni che “scatenano” e mantengono attivo in noi il conflitto).

Il CDP (Conflict Dynamics Profile) da noi utilizzato ormai in oltre 100 casi di consulenza aziendale è uno strumento unico ed efficace per manager e imprenditori che intendono essere "esperti di relazioni umane difficili", guidando la dinamica conflittuale in modo consapevole e intenzionale facendo evolvere i "cattivi conflitti" in "buoni conflitti".

Attraverso il CDP si creano le basi per una leadership più efficace nei rapporti interpersonali e di team.

La competenza nel conflitto è un imperativo anche per l'organizzazione nel suo complesso (oltre che per i leader e i team): vanno create e coltivate le premesse di una cultura che vede nel conflitto (gestito costruttiìvamente) un'opportunità per risolvere i problemi, rafforzare la fiducia e la collaborazione verso obiettivi condivisi, migliorare motivazione e risultati.

 

 

Vedi allegato

 

Resilienza (RAW: Resilience at Work)

La Resilienza è una qualità preziosa per le persone nei contesti di vita e di lavoro.

Se non ti occupi della tua resilenza sul lavoro come puoi gestire costruttivamente i rapporti e il business?

In particolare, sul lavoro la resilienza permette di utilizzare al meglio e con equilibrio le proprie energie anche in condizioni di grande difficoltà e in contesti incerti e turbolenti.

Nell'organizzazione, la resilienza permette alle persone e ai team di:

  • adattarsi e reagire proattivamente ai cambiamenti
  • mantenere la produttività a fronte di richieste pressanti
  • gestire aspettative molteplici che apparentemente vanno oltre le capacità di risposta
  • mantenere una buiona condizione di equilibrio psico-fisico.

Tutti parlano di resilienza, pochi sanno come misurarla e come svilupparla. Le recentissime ricerche di Kathryn Mac Ewen studiosa con cui collaboriamo attraverso il network IWD, hanno dimostrato che le basi della resilienza individuale son 7 e che possono venire misurate attraverso uno strumento da lei ideato: la R@W Scale-Individual.

Inoltre attraverso la R@W Scale Team è possibile misurare le attività di team che promuovono la resilienza a livello di gruppo. E' possibile in questo senso avere un'idea della robustezza del team, della perseveranza nel perseguire gli obiettivi, della capacità di mantenere il focus e allineamento, e al contempo alimentare processi relazionali supportivi e di aiuto.

 Attraverso la R@W Scale Leader è inoltre possibile valutare i comportamenti che supportano o stmolano la resilienza a livello dei collaboratori e del team. Questa valutazione può essere usata da sola per avviare attività di coaching e di sviluppo della leadership, oppure può integrare dati provenienti dall'osservazione o da altre scale.

Siamo gli unici in Italia ad avvalerci di questo prezioso strumento che ci permette di offrire ai leader e ai loro team la chiave di volta per un successo sostenibile.

 

Vedi allegato

 

Mentalità Imprenditoriale (EMP: Entrepreneurial Mindset Profile)

L'imprenditorialità è un fattore che "cambia le regole del gioco" e che espande il business aziendale nella competizione più generale" (Lewis, 2012).

In questi anni l'interesse per l'imprenditorialità e per gli imprenditori è cresciuto. Gli studiosi di business hanno definito l'imprenditirialità come il motore della crescita economica, affermando a chiare lettere che "Se riusciremo ad emergere da una fase di reggressione profonda a livello mondiale, gli imprenditori sono coloro che guideranno la risalita"(Badal & Streur 2012).

La mentalità imprenditoriale non è più proprietà esclusiva degli imprenditori. Sempre più le aziende stanno cercando, coltivando e premiando le persone dotate di una mentalità imprenditoriale definite talora "intraprenditori", ed esaminando quali possno essere le leve per favorire lo sviluppo di una cultura della imprenditorialità (Morris, Kuratko, & Covin 2008).

Per quanto alto sia il livello dell'interesse, vi è poco consenso sulle componenti essenziali della mentalità imprenditoriale. La maggior parte di quanto è stato scritto è teorico o anedottica.

Anche il lavoro empirico fatto in materia non è esaustivo né di buona qualità come si vorrebbe far credere.

Come sottlineano Hisrich, Langan-Fox, and Grant (2007), la ricerca delle differenze individuali tra imprenditori e non imprenditori, e tra gli imprenditori di maggior successo verso quelli meno capaci, ha prodotto conclusioni ed evidenze piuttosto inconsistenti, anche se gli sforzi per spiegare il fenomeno imprenditoriale si è concentrato su svariati elementi. 

Da un lato si è cercato di spiegare l'imprenditorialità attravesro lo studio delle variabili economiche e strutturali che possono favorire il successo (e.g., Eckhardt & Shane, 2003). Dall'altro lato, lo studio delle variabili situazionali (organizzazione del lavoro o clima per spiegare la creatività e l'innovazione connesse alla imprenditorialità (e.g., Payne, 1990; DeDreu & West, 2001)

Queste ricerche hanno solo marginalmente spiegato le caratteristiche individulai che possono essere di aiuto per gli imprenditori o gli intraprenditori.

Così, Eckerd College ha disegnato e validato un set di variabili (in tutto sono 14, di cui 7 variabili di personalità e 7 di skills) che distinguono in modo netto gli imprenditori dai non imprenditori in modo da creare uno strumento di misurazione di queste caratteristiche.

Lo strumento è l'EMP (Entrepreneurial Mindset Profile) a self assessmnte tool which give a complete picture of the 14 individual components  of the entrepreneurial mindset.

L' EMP permette di supportare i leader e gli imprenditori con i loro team nell'individuare, coltivare e fare crescere la mentalità imprenditoriale (intraprenditoriale) a livello individuale e organizzativo. I Report individuali e di gruppo che Eckerd produce sono facilmente leggibili e costituiscono una base di riflessione concreta e applicabile alla dimensione aziendale dei ruoli e delle sfide organizzative.

Decathlon Consulting attraverso la collaborazione con IWD è in grado di fornire servizi di formazione, consulenza e coaching che utilizzano l'EMP come base di analisi e sviluppo per la crescita della mentalità imprenditoriale. 

 

 
 
 
 
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